Definizione di “Unità Cinofila” Prima di iniziare a parlare delle Unità cinofile chiariamo innanzitutto che questa definizione identifica il team Uomo – Cane che collaborando insieme partecipano alle operazioni di soccorso per la localizzazione delle persone sia esse sepolte da macerie che disperse in superficie. Quindi quando si parla di Unità cinofila bisogna sempre pensare ad un conduttore e al suo cane. Sia il conduttore che il cane devono avere delle caratteristiche fisiche, morali, caratteriali ben definite.
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Il conduttore
Un buon conduttore deve innanzitutto dedicare tanto tanto tempo all’addestramento (e sopportare diligentemente le proteste del proprio partner), deve essere tenace, paziente e capace di imporsi senza violenza sul cane diventando il suo capo-branco. Deve ovviamente potersi muovere su qualsiasi terreno, impegnarsi in operazioni di soccorso ogni-tempo, capace di cooperare con tutta la squadra, ma deve essere in grado di gestire da solo una ricerca, deve quindi essere in grado di ricerca il disperso e magari prestare i primi soccorsi e ….. tanto …. tanto altro ancora. Troppe volte dopo una manifestazione in tanti – entusiasmati dai nostri cani – hanno chiesto di entrare in squadra poi dopo uno, due, tre mesi hanno abbandonato l’attività. I pochi (sempre troppo pochi) che hanno resistito sono diventati lo zoccolo duro del nostro gruppo. Su questo supporto, fortunatamente, ogni tanto si innesta un nuovo ramoscello per continuare l’attività.. |
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Il cane
Il cane da soccorso deve essere un soggetto robusto, di media taglia con delle doti caratteriali ben definite. Deve avere una alta capacità di resistere alle esperienze negative (tempra), rispondere prontamente agli stimoli e agli ordini (temperamento), avere una spiccata cooperazione con il proprio capobranco e disposto naturalmente all’obbedienza (docilità), non avere comportamenti aggressivi verso gli altri cani e verso le persone (socievolezza cospecifica e intraspecifica), una buona dose di iniziativa e voglia di esplorare il mondo esterno (curiosità) e altre doti a corollario non meno importanti. Infine il tocco di magia… I due soggetti devono essere complementari e bilanciati caratterialmente tra loro. Ad esempio una conduttore dominante non dovrà avere un cane eccessivamente sottomesso o viceversa un cane tendente alla dominanza non dovrà avere un conduttore con scarso “polso”. Quando questo “miracolo” si compie … si incomincia l’addestramento |